Descrizione
EMAHO, in Tibetano ཨེ་མ་ཧོཿ, è una esclamazione di meraviglia e stupore. Questo libro offre una rara opportunità di esplorare la cultura tibetana prebuddhista attraverso tre aspetti importanti ma poco conosciuti: le narrazioni (drung), i linguaggi simbolici (deu) e le tradizioni del Bön.
Nella prima parte dell’opera l’autore prende in esame il grande e inesplorato corpus di poemi, epiche e leggende dell’antico Tibet. La sua attenzione si rivolge poi agli antichi linguaggi simbolici utilizzati sia per comunicare messaggi segreti sia per trasmettere il significato ultimo della saggezza, altrimenti inesprimibile in termini convenzionali.
Nell’ultima parte l’autore espone con chiarezza i miti, i riti e le conoscenze dell’antica religione Bön nel contesto delle sue dodici tradizioni originarie. Quest’opera fondamentale getta una nuova luce sull’antica saggezza del Tibet e allo stesso tempo mette in risalto il suo influsso determinante per la continuità storica e culturale del popolo tibetano.
Chögyal Namkhai Norbu (1938-2018) è nato nel Tibet orientale e ha iniziato a insegnare lo Dzogchen nel 1976 in Italia, dove è arrivato nel 1959 su invito del professor Giuseppe Tucci. Dopo aver inizialmente vissuto e lavorato a Roma, ha ottenuto la cattedra di lingua tibetana e mongola presso l’Università di Napoli L’Orientale, dove ha insegnato dal 1964 al 1993. In tutti questi anni, attorno alla sua figura e grazie alla sua instancabile attività nel tenere innumerevoli conferenze e ritiri, si è creata una comunità internazionale di praticanti che ha le sue sedi in tutti i continenti. In Italia la sede principale della Comunità Dzogchen si chiama Merigar e si trova in Toscana ad Arcidosso, alle pendici del Monte Amiata.
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